Il rigurgito nel neonato è un problema molto comune che consiste nella risalita del contenuto e dei succhi gastrici dallo stomaco alla bocca del bambino. È una condizione fisiologica nei primi mesi di vita, che non deve destare preoccupazione.
Insieme alla dottoressa Paola Scavello, ostetrica del Santagostino, facciamo chiarezza su un disturbo molto comune, scoprendo le cause e i rimedi da mettere in atto.
Il rigurgito del neonato, o semplicemente reflusso, consiste nella fuoriuscita dalla bocca di una piccola quantità di latte precedentemente ingerito. Avviene in genere dopo l’assunzione di latte, a fine poppata, magari associato a un ruttino, ma anche dopo parecchio tempo dalla suzione. Alcuni neonati rigurgitano spesso, altri occasionalmente, altri ancora quasi mai. È bene ricordare che si tratta di una manifestazione fisiologica che non va confusa con il vomito.
Le cause del rigurgito nel neonato sono tante e tutte correlate al fatto che il neonato nasce con alcuni aspetti e condizioni fisiologiche normalmente immaturi. Vediamoli da vicino.
Bisogna aspettare che il bambino cresca e sviluppi completamente tutti gli aspetti della sua fisiologia. Per esempio, la valvola tra esofago e stomaco spesso non chiude bene e favorisce la risalita di un po’ del contenuto gastrico. Crescendo questo meccanismo di chiusura si perfeziona.
Il neonato nasce con uno stomaco di piccole dimensioni (finché è in utero non ne ha molto bisogno) che si dilata gradualmente nei primi giorni e nelle prime settimane di vita, in proporzione alla quantità di latte che ingerisce. A volte lo stomaco si riempie in fretta, si sovradistende ed emette parte del suo contenuto per ridurre la tensione.
Se un neonato è nato un po’ prematuramente o comunque è minuto e piccolo di peso, è importante nutrirlo poco e spesso per rispettare il graduale aumento della capienza dello stomaco.
Spesso il neonato ci mette un po’ di tempo a coordinare bene la suzione al seno, a volte anche un mese, e nei suoi tentativi potrebbe ingurgitare aria che crea piccole bolle tra esofago e stomaco. L’aria ha bisogno di uscire e si trascina un po’ del latte succhiato. Bisogna dargli il tempo di maturare, con pazienza.
Quando un neonato è alimentato al biberon, potrebbe succhiare molto velocemente e riempire in fretta lo stomaco, che poi fatica ad accogliere la quantità di latte. Il pasto va somministrato piano, con qualche pausa e con una tettarella col foro di uscita piccolo.
Anche nell’allattamento al seno ci possono essere neonati che mangiano tanto e in fretta, anche più del fabbisogno giornaliero. Di conseguenza, si autoregolano eliminando il latte in eccesso. È tipico quando la mamma ha tanto latte e un riflesso di emissione forte.
Un neonato passa velocemente da uno stato di tranquillità a uno di attivazione e agitazione, per esempio se ha fame, e può arrivare al seno agitato, succhiando a vuoto. Quando è possibile conviene allattarlo ai primi segni di fame. Un segno è quando mette la manina in bocca.
È frequente accorgersi del rigurgito a distanza, trovando sul lenzuolino di fianco alla testa la chiazza giallina del latte. Infatti il neonato sa rigurgitare: ha un riflesso che gli fa girare il collo ed emettere lateralmente la boccata di latte, quindi bisogna fidarsi nel lasciarlo sdraiato a pancia in su. Il reflusso non provoca soffocamento.
Generalmente il neonato non è infastidito dal rigurgito, che avviene in modo facile. A volte invece si osserva che si agita un po’, fa delle smorfie, un piccolo piantino, si libera e alla fine si quieta da sé. Il reflusso di latte materno è meno acido di quello del latte in formula.
Il rigurgito è più frequente nel primo trimestre di vita, ma può perdurare anche nei mesi successivi. Si risolve spontaneamente con lo svezzamento, con l’introduzione di cibi solidi.
Se un piccino è molto soggetto al rigurgito si può aiutarlo tenendolo in posizione verticale su di sé, con la pancia al caldo verso il proprio corpo, dopo la poppata. In questo modo si favorisce la discesa graduale del latte.
Inoltre, come detto in precedenza, è raccomandabile:
Se invece il neonato rigurgita spesso e in quantità abbondanti, piangendo e agitandosi, bisogna valutare col pediatra se si tratta di reflusso gastroesofageo e indagarne la causa.