Da pochi decenni la medicina ha iniziato a interessarsi in modo dedicato allo studio del pavimento pelvico, e ha compreso quanto questa area muscolare abbia un ruolo centrale nel benessere di ogni donna.
Grazie a questa presa di coscienza, si è potuto comprendere anche quali sono le sue disfunzioni, e in che modo alcune condizioni quali prolasso e incontinenza femminile, per fare due esempi, possono essere ricondotte proprio al pavimento pelvico.
Insieme alla dottoressa Michela Bardino, ostetrica del Santagostino specializzata in ambito di riabilitazione del pavimento pelvico e della consulenza sessuale, affrontiamo anatomia, importanza ed eventuali interventi di questa fondamentale regione muscolare.
Il pavimento pelvico può essere definito come un insieme di muscoli, dalla forma romboidale, che si estendono dalla sinfisi pubica fino al coccige. Chiudono, verso il basso, la cavità addominale e pelvica fino a raggiungere l’apparato ano-rettale. Circondano e svolgono una funzione di sostegno per:
Nel dettaglio l’insieme dei muscoli pelvici è composto dal muscolo elevatore dell’ano, muscolo trasverso del perineo e muscolo sfintere uretrale esterno. Ci sono, a contribuire alla struttura, anche muscoli più piccoli come il muscolo ischio-coccigeo e il muscolo pubo-coccigeo.
Questi muscoli svolgono un ruolo importante nel sostegno degli organi interni, come la vescica, l’utero e il retto, e sono responsabili del controllo della funzione vescicale e intestinale.
Nella donna, ci sono alcuni sintomi cui dobbiamo fare attenzione per capire se sono presenti alcune disfunzioni del pavimento pelvico che richiedono un eventuale trattamento. Tra questi sintomi ci sono:
Ci sono poi ulteriori segnali che non dovremmo sottovalutare:
Un’altra conseguenza dell’indebolimento dei muscoli del pavimento pelvico è data dalla discesa, rispetto alla loro sede fisiologica, degli organi pelvici. Come conseguenza specie nel prolasso della vescica, si ha la sensazione di avere come un corpo estraneo, e un peso, all’altezza della vagina.
Non vanno trascurati quindi disturbi della minzione come:
Nell’uomo, i sintomi di un indebolimento del pavimento pelvico possono essere:
La donna, o l’uomo, che riconoscano di avere uno o più disturbi che abbiamo indicato finora, può rivolgersi ad una equipe multispecialistica. Una equipe che si occupa di curare le disfunzioni pelviche e risulta composta da varie figure mediche quali il ginecologo, l’urologo, il coloproctologo o gastroenterologo.
È inoltre fondamentale che in questa equipe sia presente un riabilitatore del pavimento pelvico, come ad esempio una ostetrica specializzata. Specie nei casi in cui la donna abbia avuto problematiche legate a questa zona dopo il parto.
Come allenare il pavimento pelvico, per recuperarne la funzionalità e ritrovare il benessere? Gli esercizi, di cui daremo conto a breve, devono essere collocati in un più ampio percorso di rieducazione del pavimento pelvico.
Questo percorso si basa sulla creazione di un piano assolutamente personalizzato che porti la persona a riacquisire le competenze propriocettive e muscolari per correggere la disfunzione, e far quindi passare il sintomo.
La cura si avvale di diversi strumenti:
È possibile svolgere questi esercizi in qualsiasi parte della giornata, e sempre dopo che la vescica si sia svuotata completamente. Gli esercizi possono essere svolti da seduti, sdraiati oppure anche in piedi.
Dobbiamo:
I glutei, i muscoli addominali e le gambe non devono essere mossi durante lo svolgimento degli esercizi, che vanno ripetuti 2, massimo 3 volte al giorno. In serie da 10.